L’obiettivo della valutazione economica di un investimento in campo industriale (ma non solo) è quello di decidere razionalmente se l’investimento sia da intraprendere o meno e quale sia l’opzione più vantaggiosa tra quelle che ci si presentano di fronte.
I criteri su cui basare la scelta sono solitamente quattro:
- Strategici (sulla base degli obiettivi di business che ci siamo prefissati)
- Di Mercato (legati al contesto di riferimento in cui operiamo)
- Economico-Finanziari
- Tecnici (relativi alla tecnologia che caratterizza il nostro settore di produzione)
La valutazione economica rappresenta quindi la sintesi di tutti questi criteri e la loro traduzione in termini economico-finanziari.
Non ci soffermeremo ora sugli aspetti tecnici legati al calcolo di ritorno economico di un’investimento, come ad esempio il costo del capitale, ma ci focalizzeremo sulle modalità con cui avviene la scelta e su quali siano gli impatti che può avere un investimento industriale, come ad esempio l’acquisto di un nuovo macchinario, sul business.
L’analisi economica di un investimento deve tenere in considerazione tutte quelle variabili che possono generare flussi di cassa addizionali (positivi o negativi), partendo da una situazione base in cui non è presente l’investimento che vorremmo effettuare.
Per fare qualche esempio concreto, quando ci troviamo di fronte all’acquisto di un nuovo macchinario, tipicamente potremmo trovarci a considerare i seguenti possibili flussi di cassa:
- Riduzione dei costi di produzione: riusciamo a produrre lo stesso prodotto ad un minor costo, diventiamo quindi più efficienti grazie al nuovo macchinario
- Aumento del prezzo di vendita: il nuovo macchinario ci permette di ottenere un livello qualitativo maggiore che ci consente di incrementare il prezzo di vendita
- Flussi di cassa addizionali generati dalla maggiore capacità produttiva: un macchinario più produttivo libera capacità produttiva che potremmo essere in grado di vendere sul mercato con ulteriori volumi rispetto alla situazione di partenza
- Capitale circolante: ognuna delle variazioni sopra citate incorpora anche una variazione del capitale circolante, un aumento dei volumi di produzione, ad esempio, potrebbe portare ad incrementare il magazzino, i debiti verso fornitori ed i crediti di verso clienti.
Immaginiamo il caso classico di un nuovo macchinario che ci permette di produrre più in modo piè veloce ed efficiente lo stesso prodotto, avremmo in questo caso due vantaggi: uno legato al minor costo di produzione e l’altro all’aumento della capacità produttiva. In questa situazione bisogna chiedersi se l’aumento della capacità produttiva sia vendibile sul mercato ed a quali condizioni. Tutto ciò inoltre porterà un impatto a livello finanziario, ad esempio dovremmo capire cosa accadrà al nostro magazzino e quali saranno le condizioni di vendita della capacità produttiva in eccesso.
Gli effetti generati da un investimento, a livello di flussi di cassa, dovrebbero essere sempre riportati in maniera distinta, cosicché sia possibile comprenderne singolarmente l’impatto sul business. Ad esempio sarà importante capire per quanta parte beneficeremo di un incremento della marginalità a causa di una maggiore efficienza e per quanta parte invece grazie a maggiori vendite dovute all’incremento della capacità produttiva.
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