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Cos’è il Margine di Contribuzione?

Il Margine di Contribuzione è la semplice differenza tra ricavi di vendita ed i costi variabili, dal punto di vista matematico è un calcolo molto banale, ma nella realtà potrebbe non essere così immediato identificare i costi variabili dei nostri prodotti, soprattutto se ci troviamo in un contesto produttivo. Il corretto calcolo del Margine di Contribuzione è la base fondamentale per poter utilizzare questo strumento in maniera appropriata. Non è mia intenzione soffermarmi ora sul calcolo dei costi di prodotto, ma è importante tenere bene a mente che se non consideriamo solamente i costi variabili introduciamo una distorsione che potrebbe poi portarci a prendere decisioni sbagliate. 

Il Margine di Contribuzione, come dice la parola stessa, indica per quanta parte i nostri prodotti o servizi sono in grado di coprire i costi fissi dell’azienda.

Se MdC = Costi Fissi avremo raggiunto il cosiddetto punto di pareggio (“Break Even Point”), mentre se il MdC > Costi Fissi staremo generando un profitto per l’impresa. 

Quindi per ottenere il volume necessario a raggiungere il punto di pareggio sarà necessario dividere i Costi Fissi Totali per il Margine di Contribuzione unitario

Vediamo un semplice esempio numerico: 

Prezzo di vendita unitario = 50€

Costi Variabili unitari = 20 €

MdC unitario = 30 €

Costi Fissi Totali = 25.000€ 

Volume necessario per raggiungere il Punto di Pareggio: 25.000/30 = 833 unità. 

Naturalmente nella realtà il calcolo può essere più complesso e rappresentare la media ponderata di diversi prodotti con un determinato mix di vendita. 

Il Margine di Contribuzione è uno strumento molto utile e flessibile, può essere utilizzato in qualsiasi azienda, indipendentemente dalle sue dimensioni, sia che si tratti di un piccolo negozio, come anche di una grande impresa. Il principio di utilizzo è sempre lo stesso, varierà ovviamente la complessità con cui saremo giunti a calcolarlo, ma la logica di fondo è sempre la medesima. 

Il Margine di Contribuzione può quindi essere calcolato su dimensioni diverse, abbiamo già citato il calcolo per prodotto, ma potremmo anche considerare un gruppo di prodotti, una linea produttiva, un punto vendita, una business unit e così via, fino a calcolarlo per l’intera azienda. Il suo calcolo è estremamente importante per prendere decisioni nel breve periodo, questo perché assumiamo che la struttura dei costi fissi sia stabile e non modificabile in un lasso di tempo annuale. E’ di facile intuizione capire che con l’aiuto del Margine di Contribuzione possiamo prendere delle decisioni importanti riguardanti i nostri prodotti. Quando prendiamo decisioni relative ai singoli prodotti, è bene fare attenzione a considerare solamente quei costi che siamo in grado di attribuire al prodotto direttamente ed in base al variare del sui volumi. L’allocazione dei costi fissi ad un prodotto implica sempre l’utilizzo di un criterio arbitrario, che per quanto aderente alla realtà, rappresenta un’approssimazione. Inoltre non è possibile attribuire ad un singolo prodotto la generazione di un costo fisso/di struttura, che è invece correlato ad altri fattori, come ad esempio le dimensioni dell’azienda e la sua configurazione organizzativa. 

Pertanto le decisioni sulla profittabilità dei singoli prodotti è bene che vengano prese con l’ausilio di un corretto calcolo del Margine di Contribuzione. In linea teorica, quindi, un prodotto andrebbe venduto fin tanto che è in grado di generare un Margine di Contribuzione positivo, che contribuisca alla copertura dei costi fissi totali dell’azienda. Per cui, anche le decisioni relative al delisting dei prodotti, dovrebbero essere basate su un’attenta analisi del Margine di Contribuzione unitario. 

Cos’è il Margine di Contribuzione?

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